Molti podisti si staranno avvicinando all’appuntamento del 1 marzo con il Terre di Siena Ultramarathon armati di tabelle, consigli di amici e allenatori e tanta buona volontà. Ma, a fare la differenza quel giorno, saranno le sensazioni vissute lungo il percorso, confortati da un paesaggio unico al mondo che metterà fiato in corpo nei momenti di maggiore stanchezza.
Così infatti è stato nell’edizione del debutto per Cesare Monetti, figlio d’arte e addetto stampa di alcune tra le maggiori manifestazioni podistiche italiane e internazionali. Proprio da lui, che ha ereditato la passione per la corsa dal padre Attilio, voce storica dell’atletica leggera italiana, ci siamo fatti raccontare come ha vissuto la sua partecipazione alla competizione dei 32 km, con partenza da Colle Val d’Elsa e arrivo a Siena.
“Buona la prima si potrebbe dire” – esordisce con convinzione- “Sì, perché già alla prima edizione nel marzo scorso appena ho saputo di questa gara non sono voluto mancare. Mi dicevano che era un’ edizione zero, di prova. E invece ne è venuto fuori un successo. Quasi un migliaio di partecipanti, un cielo azzurro che si poteva toccare, un panorama che faceva girare la testa. Io sono partito per la 32 km, avevo corso una maratona la settimana precedente e volevo tenere alti i chilometri perché già in aprile ne avevo un’altra in programma. Daniela, la mia compagna, ha fatto la 50 km, la sua prima ultramaratona, il primo passo verso la 100 km del Passatore, il primo vero sconfinamento oltre i fatidici 42 km. Estasiati entrambi, fin dalla partenza: lei a San Gimignano, io a Colle Val d’Elsa. Un solo appuntamento: Piazza del Campo a Siena. È andata bene: finisher entrambi.
“Ti troveremo al via anche quest’anno?”- gli chiediamo. “E come si fa a non ripetere? Quest’anno per me niente maratone, ho scelto di fare solo mezze maratone per provare a velocizzare un po’ le gambe, sto provando a seguire una tabella come si deve e come forse mai ho fatto. Ma le regole vanno trasgredite e dunque seppur ‘senza chilometri’ nelle gambe affronterò ancora la 32 km. In barba alla tabella, alle regole, all’allenatore, alla fatica che sentirò su e giù per le colline. Ma come evitare quelle colline senesi, quella poesia e quel fascino? Come evitare il cielo azzurro e i profumi? Come evitare l’avvicinarsi della città di Siena, il correre nelle sue vie ed infine volare nella storica ed affascinante piazza del Campo? Sì, ci sarò. Non mancherò perché la corsa è divertimento e io l’anno scorso al Terre di Siena Ultramarathon mi sono divertito”.
A quanti vorranno condividere quest’esperienza con Cesare e compagni non resta che correre a iscriversi, approfittando delle ultime settimane riservate alle quote di iscrizione agevolate.